TITOLO: LO SQUALO
AUTORE: MARY BURTON
SERIE: I FASCICOLI DIMENTICATI #1
EDITORE: HOPE EDIZIONI
GENERE: THRILLER SUSPENSE
PUBBLICAZIONE: 05 MARZO 2021
Il ritrovamento del corpo senza vita di una giovane prostituta fa ripiombare l’agente Riley Tatum nel suo passato.
Quando non era che un’adolescente in fuga, è stata rapita e drogata, per poi essere ritrovata priva di sensi per strada. Riley non ha ricordi di ciò che è accaduto, tuttavia fa spesso strani sogni con protagonisti due uomini che giocano a carte.
Clay Bowman, ex agente dell’FBI, non riesce a dimenticare il caso irrisolto di un serial killer, soprannominato lo Squalo, che ha ucciso diverse ragazze, come posta in gioco di una sadica partita a poker.
Riley e Clay, uniti nel passato da una relazione d’amore, cercheranno di contrastare lo Squalo, mentre si fa sempre più concreto il sospetto che Riley sia stata l’unica ragazza riuscita a sfuggire alle grinfie del serial killer, anni prima.
Riusciranno i due a fermare il pericoloso assassino, prima che giochi le sue carte?
Quando ho letto la trama, è stato amore alla prima lettura con LO SQUALO di Mary Burton, un poliziesco davvero intrigante e ben congeniato.
La storia ha per protagonista Riley Tatum, poliziotta residente in Virginia, che si trova coinvolta in una serie di omicidi legati al mondo del poker. O forse sarebbe meglio dire “ritrova”. Sì, perché Riley era già rimasta coinvolta in una serie di omicidi simili quando, dodici anni prima, aveva deciso di fuggire di casa solo che, essendo stata drogata, non ha alcuna memoria di cosa sia accaduto. E ritrova sul suo cammino anche Clay Bowman, ex agente FBI coinvolto nel caso dal suo nuovo capo che cerca di dare un volto all’assassino da ormai dodici anni.
«Tu non hai fatto niente di male.» Il pensiero che qualcuno potesse provare pena per lei, come lei ne provava per Sandy o Cassie, le dava la nausea. «E pensi che la logica spazzerà via le emozioni? L’unico dettaglio che mi distingue da Vicky e le altre è una mano vincente.» «Tu sei la fortunata.» «Come no.»
Qui mi fermo, perché rischierei di spoilerare più di quanto la trama non faccia già, togliendovi quel gusto sottile e galvanizzante che nasce dal seguire le indagini e avvicinarsi piano piano alla verità facendo supposizioni e trattenendo il fiato a ogni nuovo colpo di scena.
Devo ammettere che mi piace molto lo stile diretto e conciso di quest’autrice: niente fronzoli, niente giri di parole, tutto viene mostrato così come viene vissuto dai protagonisti. Anche il ritmo è in crescendo, man mano che si va avanti la narrazione si fa più veloce, lasciando spazio a dialoghi diretti e momenti di sospensione che creano una forte aspettativa.
E la trama? Bè forse il finale è un po’ scontato ma sicuramente non sono scontate le motivazioni che portano fin lì.
Riley le fece l’occhiolino e diede un colpetto al bancone. «Ricordati, un passo alla volta.» «Lo fai sembrare facile.» «Lo è. Sul serio.» Faceva del suo meglio per farlo sembrare facile.
Riley è un bel personaggio, una donna forte ma fragile allo stesso tempo, che non vuole illudersi e farsi deludere ancora dalla vita. Riley vuole dare una certa immagine di sé, ma allo stesso tempo, l’autrice, fa capire che ha bisogno dell’esatto contrario e che il suo ancorarsi al terreno è solo un tentativo di non cadere di nuovo. Quello che salta all’occhio, inoltre, è la sua capacità di amare, anzi, il suo bisogno di amare e sentirsi parte di qualcosa. Per tutti questi motivi, il suo rapporto con Clay è complicato.
Clay, che vuole una seconda opportunità, Clay, che come lo Squalo la insegue da tempo incapace di accettare di non averla accanto.
Sul suo viso non c’era traccia d’esitazione. «Quando ci siamo incontrati la prima volta non ero pronto per te. Eri tutto ciò che desideravo, ma avevo bisogno di altro tempo.» «Per te era un brutto momento.» «Ora non lo è più.» «Ma neanche io sono nella stessa situazione di allora.»
Bella storia la loro, che non oscura il thriller ma lo arricchisce di sfumature rosa, distraendo il lettore quel tanto che basta per non vedere la verità che è davanti ai suoi occhi ma non i protagonisti, che restano sempre focalizzati sul loro compito.
Bella la trama, intricata ma semplice, il grosso del lavoro lo fa la continua alternanza tra le varie scene che regalano dettagli senza svelare troppo, invogliano il lettore ad andare avanti per vedere se le sue teorie sono giuste.
Forse, avrei voluto un finale più articolato e una Riley meno cedevole, anche se il suo senso del dovere e il suo bisogno di protezione giustificano abbastanza le sue decisioni, ma tutto sommato, se ci ripenso, non posso dire che questo libro mi abbia lasciata insoddisfatta, perché la storia resta coerente e scorrevole dall’inizio alla fine e l’insieme funziona eccome.
VOTO:
VIOLENZA:
VOTO PER CLAY:
VOTO PER RILEY:
RECENSIONE A CURA DI:
EDITING A CURA DI: