TITOLO: L’OMBRA SU INNSMOUTH
AUTORE: H. P. LOVECRAFT
EDITORE: DELOS DIGITAL
GENERE: HORROR – FANTASCIENZA
PUBBLICAZIONE: 28 SETTEMBRE 2021
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Situata dalle parti di Arkham, Innsmouth è una cittadina di mare caduta così in declino da essere scomparsa dalle mappe. I suoi abitanti sono disgustosi all’olfatto e alla vista e si narrano storie di visitatori scomparsi. Eppure non è troppo difficile, per un giovane in vacanza nel New England, finirci per caso ed essere costretto alla fuga durante la notte. Si porterà dietro, assieme alla leggenda di un patto di sangue tra gli abitanti della cittadina e una mitologica creatura marina, un terrore primordiale che non lo abbandonerà mai più.
Ciao Dreamers!
Oggi ho un compito importante, quello di parlarvi di lui, Howard Phillips Lovecraft, ovvero uno dei padri del genere horror. In realtà, schematizzare le sue opere in un’unica categoria non è possibile: i suoi racconti sono ricchi di elementi horror sì, ma anche di fantascienza e dark fantasy.
Se pensiamo al periodo in cui ha scritto (1917/1937) non risulta difficile capire come i suoi racconti fossero innovativi, diversi, strani e proprio questo termine descrive al meglio la sua produzione.
Per un istante provai una disperazione assoluta, dal momento che mi ero intrappolato da solo in una camera dalle cui finestre non potevo fuggire. Un’ondata di orrore e di panico mi travolse quando intravidi, alla luce della torcia, le impronte lasciate sul pavimento.
Indubbiamente i suoi racconti hanno rappresentato una grande novità nel panorama letterario, presentando elementi alieni ed estranei che tutt’oggi evocano brividi e terrore nel lettore. E, indubbiamente, a tanti anni di distanza la lettura de L’ombra su Innsmouth, di cui la Delos ci propone una nuova pubblicazione, ha emozionato il mio cuore perché mi ha permesso di fare un tuffo nel passato a quando, ancora studentessa, cominciavo a nutrire la mia mente di fantasie.
Oggi come allora, la paura ha strisciato sottile insinuandosi sotto pelle, posandosi lieve come la brina e come la brina ha coperto col suo manto tutte le altre emozioni che questo racconto riesce a suscitare.
Il suono della marea in arrivo era ora molto insistente, e a poco a poco sembrò cambiare l’umore del vecchio: il pianto a dirotto si trasformò in una paura vigile. Di tanto in tanto smetteva di parlare per lanciare altri sguardi nervosi alle sue spalle o verso la scogliera, e nonostante la totale assurdità del suo racconto, non potevo fare a meno di iniziare a condividere la sua stessa vaga apprensione.
Forse se non lo si contestualizza non si riesce a capire davvero la potenza narrativa di Lovecraft, che supera gli anni e resta intatta; potenza che si manifesta attraverso il suo stile, la sua scelta lessicale e soprattutto attraverso le sue descrizioni molto dettagliate e comunque attuali, ricche di colori e suoni che non fanno che accrescere nel lettore quella sensazione di ansia che precede la scoperta.
Proprio questo è l’elemento che più mi stupisce e più continua ad attirare la mia attenzione.
Era una città di vasta estensione e fitte costruzioni, ma con una portentosa mancanza di segni di vita.
La storia del giovane Robert che parte per un giro nel Massachusetts alla scoperta del proprio albero genealogico che si trova in una città sperduta, alle prese con un racconto talmente assurdo da essere impossibile, è pieno di riferimenti sonori e tattili, oltre che visivi, che rendono il racconto più vivido e reale.
Così, mentre nel lettore va formandosi un quadro della situazione, l’autore aggiunge ulteriore pressione lasciando supporre che quelle idee siano corrette.
Ma ora che è una storia vecchia, con l’interesse del pubblico e la curiosità svaniti, ho una strana voglia di sussurrare riguardo quelle poche, ma spaventose, ore vissute in quel porto di morte e su quelle blasfeme anormalità malvagie e oscure che vi aleggiavano.
Forse perché sono un amante del genere, ma trovo incredibile che a distanza di tempo i racconti di questo autore creino lo stesso turbine emotivo della prima volta.
Non è soltanto cosa racconta, ma l’insieme di tutti gli elementi che sceglie di mettere in campo, la loro descrizione non solo visiva ma attraverso tutti gli altri sensi, che assorbe completamente il lettore facendolo vagare con la fantasia.
Insomma se non l’avete ancora capito, questa è una dichiarazione d’amore per colui che ha cambiato la letteratura gotica, senza il quale probabilmente molti generi sarebbero manchevoli e che di certo è stato fonte d’ispirazione per molti autori attuali tanto da non poter non essere riconosciuto come il padre dell’horror.