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New York, 2011. Una ragazza di quindici anni viene trovata crocifissa in un quartiere di periferia. Poco dopo Miren Triggs, una giovane giornalista investigativa del Manhattan Press, riceve una strana busta. Dentro trova la polaroid sfocata di un’altra adolescente imbavagliata, con una sola annotazione: «GINA PEBBLES, 2002». Sulla busta, in una grafia irregolare, c’è scritto: ‘VUOI GIOCARE?’ Un invito inquietante che Miren accetta immergendosi senza riserve nell’indagine sulla scomparsa della ragazza, con l’aiuto del suo ex professore di giornalismo, Jim Schmoer. Gina è ancora viva? Che legame c’è con l’altro macabro omicidio? Ma soprattutto: chi sono i Corvi di Dio? Difficile stabilire il confine tra un gruppo di adolescenti annoiati e una setta di pericolosi fanatici, tra una sfida provocatoria e un rito sanguinario. Dopo il successo della Ragazza di neve, da cui è stata tratta la serie Netflix, Javier Castillo torna con un thriller mozzafiato che trascina il lettore in un gioco fatale, in cui si lanciano i dadi della fede, della passione e dell’inganno. In palio un oscuro segreto che, se scoperto, può cambiare tutto.
Il problema di inseguire la verità è che non sai mai dove ti porta.
Spettacolare! Entusiasmante! Sorprendente! Volete che continui? Effettivamente il nuovo lavoro di Javier Castillo non delude anzi, porta le aspettative ad un livello superiore che, puntualmente, soddisfa appieno. In questo nuovo romanzo della serie Miren Triggs ritroviamo la nostra giornalista che rincorre la verità a qualsiasi costo.
Miren è un personaggio che al primo approccio si odia, non è la classica protagonista dolce e affabile che ti fa venire voglia di patteggiare per lei. Miren ha una mente acuta, benché deviata da un trauma che si porta dietro da tempo; il suo cervello lavora a scomparti, tutto ha un suo posto, tutto segue una logica di cui solo lei riesce a rimettere insieme i pezzi. Tutto per Miren e in Miren è apparentemente asettico, privo di qualsiasi sentimento, ma tra le righe è facile scorgere frammenti della sua anima e del suo dolore, un dolore profondo che la lacera e che alimenta la sua grande determinazione.
Quando scommetti la tua anima, che tu vinca o perda, non sarai mai più lo stesso.
Per questo si finisce per amarla, per sostenerla nelle decisioni più azzardate (e anche un pó sciocche a volte) che la portano sempre oltre il limite ma più vicine alla verità.
E questo, diciamocelo, è finalmente anche il libro del riscatto, quello in cui Miren finalmente scende a patti con il passato, riuscendo a fare quel passo che le permetterà di accogliere le cose belle che la vita le offre e che lei pensa di non meritare. Come Jim Schmoer, suo ex professore e mentore, sempre pronto ad aiutarla nelle sue indagini.
Jim è uno dei pochi che riesce a vedere oltre le stranezze di Miren, che capisce come ragiona e quanto sia importante arrivare fino in fondo laddove tutti hanno già gettato la spugna. Jim è inconsciamente il pilastro sul quale Miren ricostruisce la sua esile esistenza e aspetta pazientemente che lei arrivi da sola alle giuste conclusioni; lui, che si butta a capofitto nelle ricerche con Miren perchè si fida delle sue intuizioni e che, alla fine, verrà ripagato (era ora!) per la sua perseveranza.
Ognuno cammina nel proprio inferno e pochi si arrischiano ad alleviare l’inferno degli altri.
Dunque, un thriller che contiene una storia d’amore? Beh, di storie d’amore in questo libro ce ne sono tante, non propriamente romantiche, non tutte palesate ma sicuramente è l’amore, e tutte le sue declinazioni, che muove la trama. Perchè Miren indaga per ritrovare una sorella scomparsa e una figlia morta in modo misterioso e mentre la matassa si dipana grazie anche al contributo dell’agente Ben Miller, è sempre l’amore a mostrare anche il lato oscuro delle persone.
Scusate, la trama è talmente complicata che ho provato più volte a raccontarla senza riuscirci, per cui ho preferito raccontarvi cosa mi ha ispirato questo incredibile thriller e spero proprio di avervi convinto a dare una possibilità a Miren e alla sua storia.
Il finale delle storie non è mai quello che vorremmo, ma veniamo sempre travolti da quello che è inevitabile.
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