I SOGNATHRILLER DEL MESE: USCITE DAL 01 AL 30 APRILE 2024

 

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Nuovo appuntamento con I SOGNATHRILLER DEL MESE un recap delle uscite thriller del mese che ci accingiamo ad affrontare.

Per la Trama e il link di acquisto vi basterà semplicemente cliccare sulla cover!!

Buoni Acquisti e Buona Lettura!!!

 

 

03 APRILE 2024

 

 

 

08 APRILE 2024

09 APRILE 2024

 

10 APRILE 2024

12 APRILE 2024

 

16 APRILE 2024

 

 

 

19 APRILE 2024

24 APRILE 2024

23 APRILE 2024

 

 

 

 

30 APRILE 2024

 

RECENSIONE: “FAMMI MALE” DI FRANCESCA BERTUZZI

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TITOLO: FAMMI MALE

AUTORE: FRANCESCA BERTUZZI

EDITORE: MONDADORI

GENERE: THRILLER

PUBBLICAZIONE: GIUGNO 2018

Trama

Ana è disposta a tutto – ingannare, sedurre, ricattare – per scappare dalla città-clinica. Ha ventitré anni e li ha trascorsi tutti nel non-luogo fondato da suo padre in Svizzera, chilometri di laboratori su laboratori popolati da pazienti e da camici bianchi che, come novelli dèi dell’Olimpo, sperimentano le più moderne tecnologie mediche e farmaceutiche nel tentativo di vincere i limiti della scienza. E lei è il fiore all’occhiello delle loro manie di onnipotenza. Ana è “un esperimento, un abominio, una replica”: il suo corpo è in tutto e per tutto uguale a quello della primogenita dei suoi genitori, Anabelle, morta quando aveva più o meno la sua età di oggi. Ma ora Ana e più che mai determinata a scoprire che sapore ha la libertà. Anche perché alcuni sogni ricorrenti hanno cominciato a martellare il suo subconscio. Ed è proprio inseguendo questi incubi che si ritroverà sul litorale abruzzese di Vasto, teatro di molte delle sue visioni notturne. Lì assolderà un’investigatrice privata, la giovane e sexy Arancia – destinata a rivelarsi molto più di una semplice professionista -, e insieme a lei scoprirà che Anabelle è morta proprio a Vasto, durante una vacanza, in circostanze misteriose. A mano a mano che le due ragazze si addentreranno nelle indagini, il passato di Anabelle si trasformerà in una minaccia sempre più spaventosa per il presente di Ana, fino a quando anche le categorie del possibile e dell’impossibile saranno sovvertite. Che fine ha fatto davvero Anabelle, venticinque anni prima? Chi può averla uccisa?

Recensione

Sono Ana Core.
Sono l’esperimento n. 4908 di mio padre.
Sono l’abominio malato del lutto di mia madre.
Sono una persona come tante. Desidero la roba altrui. Ho disobbedito a parecchie regole, comandamenti e leggi. Sono una ragazza che si sporca le mani pur di avere quello che vuole. Degli altri me ne frega relativamente. Non sono buona. Non sono corretta. Non mi sforzo come fossi sulla tazza del cesso per farmi spuntare un’aureola sulla testa. E voglio quello che non ho: la libertà.

Questo è l’incipit del romanzo di Francesca Bertuzzi. Un thriller dalla trama non particolarmente complicata, ma originale e incalzante fin dalle prime righe. La narrazione affonda i suoi accattivanti tentacoli nel confine sottile tra scienza e fantascienza, donando corpo e anima alla storia di Ana, ventitreenne nata dal processo di clonazione di Anabelle, defunta figlia dei coniugi Core. Una figlia nuova di zecca quindi, che in fondo proprio nuova non è, e che però non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla misteriosa morte di Anabelle, trasformandosi così in un esperimento, una cavia, tenuta di fatto prigioniera nella città-clinica creata dal suo stesso padre. È per questo motivo che Ana non si fa scrupoli a ingannare, ricattare, manipolare per guadagnare la cosa più preziosa: la libertà. Incalzata da sogni ricorrenti, più simili a frammenti di ricordi, ingaggia Arancia, investigatrice privata dal bizzarro gusto estetico, che la aiuterà ad arrivare in fondo al mistero della sua esistenza.

La Bertuzzi è riuscita a dare vita a una serie di personaggi particolari e insoliti, con ricercate peculiarità, senza mai penalizzare la credibilità degli stessi. Ognuno a suo modo risulta appropriato e affascinante e soprattutto perfettamente collocato all’interno della storia. Solo alla fine della lettura ho realizzato ciò che per tutta la narrazione ho percepito come una sensazione, ovvero la presenza di una coprotagonista, un’ombra costante che accompagna e determina ogni scelta, ogni evoluzione, fino alla conclusione definitiva: la madre. Una considerazione criptica la mia, tuttavia assolutamente vera, che potrebbe stuzzicare la curiosità di chi non ha ancora letto il romanzo. Unico neo sul finale adrenalinico: qualche incertezza relativa alla dinamica e alla motivazione del viraggio troppo rapido dall’apatia all’amore.

Ottima l’idea dell’autrice di inserire i numerosi flashback di Ana, che creano un aumento di tensione e soprattutto di empatia con la protagonista, pur non apparendo, sia per il suo agire che per sua stessa ammissione, un personaggio del tutto positivo.

Infine, lo stile. Tagliente come la lama di un coltello e più diretto di un treno in corsa, privo di qualsiasi orpello, scevro da giri di parole e da inutili introspezioni, giovane e audace. Perfetto per dare vita a una trama dal ritmo così veloce, quasi pressante, che rende questo thriller simile ad un bicchiere d’acqua ghiacciata da ingoiare senza riprendere fiato.

VOTO:

4emezzo

SENSUALITÀ:

3

VIOLENZA:

4

VOTO PER ANA:

4

RECENSIONE A CURA DI:

KatWoman

EDITING A CURA DI:

Rebirth