25 MARZO 2024
26 MARZO 2024
27 MARZO 2024
28 MARZO 2024
29 MARZO 2024
30 MARZO 2024
31 MARZO 2024
19 FEBBRAIO 2024
20 FEBBRAIO 2024
21 FEBBRAIO 2024
22 FEBBRAIO 2024
23 FEBBRAIO 2024
25 FEBBRAIO 2024
15 GENNAIO 2024
16 GENNAIO 2024
17 GENNAIO 2024
18 GENNAIO 2024
19 GENNAIO 2024
20 GENNAIO 2024
21 GENNAIO 2024
01 FEBBRAIO 2023
03 FEBBRAIO 2023
07 FEBBRAIO 2023
10 FEBBRAIO 2023
14 FEBBRAIO 2023
15 FEBBRAIO 2023
21 FEBBRAIO 2023
22 FEBBRAIO 2023
24 FEBBRAIO 2023
28 FEBBRAIO 2023
“Sei tu la mia mamma?”
Quando Tessa Markham torna a casa, trova nella sua cucina un bambino che la crede sua madre.
Ma Tessa non ha figli.
Non più.
Non sa chi sia il piccolo né come sia arrivato lì.
Dopo aver contattato la polizia, Tessa viene sospettata di aver rapito quel bambino misterioso. La sua intera vita è stravolta e poi suo marito le rivela un segreto…
Tessa non è sicura di cosa credere o di chi fidarsi, perché qualcuno sta mentendo. Per scoprire chi, però, dovrà affrontare il suo doloroso passato. Che la verità sia più pericolosa di quanto lei possa immaginare?
Eccomi di nuovo alle prese con il mio primo amore letterario.
Il Thriller.
Sicuramente l’avrò già scritto in qualche altra recensione, ma non posso fare a meno di ricordare che questo genere mi ha avviato alla lettura per diletto, facendone un hobby che mi accompagna giornalmente ormai da molti anni.
Quando ho saputo che la Hope Edizioni inaugurava con questo titolo, la sua nuova collana dedicata ai thriller, mi sono entusiasmata e subito interessata per poter ricevere la copia ARC per recensirlo.
Quindi grazie alla suddetta casa editrice per avermi permesso di leggere in anteprima “La Madre Segreta” e così conoscere l’autrice Shalini Boland col suo esordio nell’editoria italiana: un esordio nell’esordio, fantastico!
Penso che recensire romanzi appartenenti a questo genere sia un’operazione ardua e spinosa, ma molto stimolante, perchè nel raccontare la tua opinione devi – assolutamente – saper driblare ogni possibile spoiler che ti aspetta in agguato dietro ogni capoverso.
E poi diciamocelo miei cari Dreamers, lettori di gialli/thriller, sarebbe idilliaco poter sclerare insieme per i brividi provati ad ogni colpo di scena, oppure scambiarci idee e congetture su chi, come, dove e perchè.
Però in veste di recensore tutte queste libertà non me le posso permettere, e cercherò in ogni modo di rendervi partecipi della mia opinione senza togliervi il gusto della scoperta, che deve – secondo me – essere a esclusivo appannaggio della trama che ha elaborato l’autore, in questo caso l’autrice Shalini Boland.
Sono ancor più risoluta nell’applicare questa mia convinzione a questo romanzo, nel quale lo stato di tensione e la partecipazione del lettore alle vicende narrate, passano tutte attraverso lo stato psicologico della protagonista femminile.
Tessa la conosciamo in una sera d’inverno, di rientro a casa dopo la consueta visita domenicale alla quale non può, e soprattutto non vuole, rinunciare poiché questa rappresenta il suo punto nero all’orizzonte, che scandisce il ritmo delle sue settimane.
Tutte uguali, tutte con la medesima monotona routine.
Sino alla fatidica sera in cui apre la porta di casa e vi trova un bambino.
Da dove viene?
Chi sono i suoi genitori?
E domanda delle domande: come ha fatto a entrare in casa, se porte e finestre sono ben chiuse?
“È venuto da me per un motivo; mi ha chiamato mamma, santo cielo.”
Di primo acchito vien da pensare che il mistero sia ammantato di soprannaturale, perchè tutto ciò è talmente assurdo e inspiegabile che non sappiamo – noi lettori insieme alla protagonista – applicare la logica e il buon senso a questa strana apparizione.
Strana certo, come dovrebbe esserlo anche agli occhi del mondo esterno, se non fosse che Tessa è il capro espiatorio più plausibile e scontato per il circo mediatico che le si allestisce intorno, privo di nessun riguardo e rispetto per la sua persona; la sentenza dell’opinione pubblica è già decisa: colpevole, di rapimento di minore, senza appello.
Ma ciò che più le fa male, e la ferisce nel profondo, è che proprio la persona che dovrebbe conoscerla meglio, che ha condiviso con lei gioie e dolori di un passato non troppo remoto, è il suo primo detrattore.
“Nel suo sguardo, il passato è passato e io sono la povera, patetica creatura bloccata lì che cerca di tirarlo nell’oscurità. Ma si sbaglia. Il passato non è finito. E ci sta raggiungendo.”
Tessa ha sofferto, e sta ancora soffrendo, per il buio che si è impadronito della sua anima, ma non è assolutamente una ceratura patetica.
Emotivamente fragile ma non ridicola, ostinata ma non paranoica per la sua determinazione nel portare alla luce la verità: l’unica che potrebbe davvero aiutarla a trovare la forza di guardare indietro con serenità e accettazione.
Ho vissuto con molta apprensione e angoscia la vicenda della protagonista, sentendomi addosso ogni suo tormento, ogni sua titubanza anche verso se stessa…
Come donna, e madre mancata, ho ben presente i segni profondi e indelebili che lasciano certe vicende, e l’unica soluzione secondo me che può aiutare a renderli comprensibili e sopportabili è trovare la forza di rialzarsi dopo aver ceduto alla disperazione, aprire il cuore alla verità, di non nascondersi al mondo, di vincere sulla supponenza e l’ aggressività verbale di chi ha un animo troppo approssimativo per capirti e aiutarti nel modo giusto.
Questa è la mia chiave di lettura per ciò che l’autrice – forse – vuol comunicare con la storia di Tessa, oltre al puro e semplice intrattenimento, peraltro ottimamente realizzato e confezionato.
Grazie per aver reso onore a tutte le donne che non si lasciano schiacciare dal dolore, che sentendosi fantasmi, in una società che non ammette debolezze, riescono a far sentire la propria voce; forse all’inizio flebile e impaurita, ma poi sempre più consapevole della propria ragion d’essere.
Adesso, sperando di aver mantenuto fede alla mia idea iniziale, non mi rimane che augurarvi buona lettura e…
“Sì, c’è qualcosa che puzza qua, senza dubbio . Mi dà la sensazione di avere nello stomaco un verme che si contorce, freddo e sgradevole . E sospetto che questa sensazione non mi abbandonerà finché non scoprirò esattamente di cosa si tratta.”
Libri & Sognalibri 